Casamento del Teatro Verdi (Teatro delle Antiche Stinche, casa Faldi, teatro Arciduca Ferdinando, teatro Pagliano, teatro Cherubini) (Comune di Firenze)

Italy / Toscana / Florence / Comune di Firenze / Via Ghibellina, 95- 97- 97A- 99- 101

L’edificio occupa un isolato segnato in antico da proprietà della famiglia Uberti dove, nel 1301, erano state costruite le carceri della città, denominate Stinche in riferimento alla vittoria dei fiorentini sul castello delle Stinche, i cui difensori ghibellini erano stati qui imprigionati (1304). Sul lato sud erano addossati alla struttura (che all’esterno si presentava come un’alta e continua muraglia) i lavatoi pubblici, costruiti attorno al 1428. Qui, tra i molti, furono carcerati Giovanni Villani, Cennino Cennini, Giovanni Cavalcanti, Niccolò Machiavelli, Roberto Acciaiuoli e Pietro Vespucci. Dell’originaria funzione reca memoria l’affresco sull’angolo di via delle Stinche, di Giovanni da San Giovanni (1616 ca.), con edicola eretta in forme neoclassiche su disegno dell’architetto Luigi de Cambray Digny, raffigurante un senatore della famiglia Serristori accompagnato da due magistrati che, alla presenza di Gesù, paga il riscatto di un carcerato. Adibito a carcere per cinquecento anni, l’edificio venne venduto con decreto granducale nell’agosto del 1833 e quindi acquistato dai signori Giovacchino Faldi, Cosimo Canovetti, Giuseppe Galletti e Michele Massai. Questi procedettero a trasformarlo nel grande casamento attuale (con la distruzione della precedente fabbrica e inglobando l’area già dei lavatoi) tra il 1834 e il 1839, affidando la direzione dei lavori all’architetto Francesco Leoni con l’assistenza dell’architetto Luigi Manetti. Al termine la struttura risultò sviluppata su quattro piani, in parte occupata da quartieri (22 per un totale di 188 stanze serviti da sei nuclei scala), in parte da botteghe (14), e caratterizzata sia dalla presenza di una grande sala di equitazione (con annesse scuderia, selleria, rimessa e stanze per trattenimento), sia di una sala per la Società Filarmonica posta al primo piano, con dodici ambienti di servizio. Circa nel 1850, in queste ultime aree ampliate a comprendere alcuni appartamenti, si eresse una grandioso teatro, su progetto e direzione dei lavori dell’architetto Telemaco Buonaiuti e iniziativa dell’imprenditore Girolamo Pagliano, ex baritono e noto per un famoso sciroppo “centerbe di lunga vita”. Negli interni intervennero i pittori Luigi Dell’Era e Cesare Maffai, mentre il sipario, raffigurante La disfida di Barletta, venne dipinto da Bandinelli. Aperto, sebbene ancora non terminato, il 12 giugno 1853, il teatro fu ufficialmente inaugurato il 10 settembre 1854: nell’insieme, per l’ampiezza del palcoscenico e per la capienza globale (circa 4000 spettatori), risultò essere tra i più grandi teatri italiani, sicuramente uno dei pochi a consentire la messa in scena di spettacoli musicali anche complessi e grandiosi. Denominato inizialmente delle Antiche Stinche, fu poi per lo più noto come teatro Pagliano, fino a che, per i molti debiti contratti, venne espropriato all’imprenditore nel 1868, senza che peraltro l’attività venisse interrotta. Dal 1901, dopo essere stato intitolato a Luigi Cherubini, assunse la denominazione di teatro Verdi, e nel tempo si è adeguato, in ragione dei mutamenti di gusto del pubblico, ad ospitare manifestazioni e spettacoli dei più vari, compresi quelli cinematografici. Tra il 1949 e il 1950 il teatro e i locali di pertinenza sono stati interessati da importanti lavori di restauro e ristrutturazione a cura dell’architetto Nello Baroni con la collaborazione di Maurizio Tempestini, che tuttavia hanno rispettato le decorazioni ottocentesche degli interni e l’impianto generale. A questo intervento risale l’attuale disegno dell’ingresso principale su via Ghibellina, viceversa di forme decisamente moderne. Dopo il rinnovamento seguito ai danni dell’alluvione il teatro è stato interessato nella seconda metà degli anni ottanta del Novecento da lavori di adeguamento alle norme di sicurezza, su progetti redatti dagli ingegneri Giancarlo De Renzis, Giancarlo Martarelli e dall’architetto Claudio Ruffilli. Nel 1998 la struttura è stata acquisita dalla Fondazione Orchestra Regionale Toscana. Per la festa dei 150 anni dalla sua inaugurazione (ottobre 2004) sono stati effettuati ulteriori e qualificanti interventi mirati a migliorare l’acustica e l’accoglienza del pubblico. Si veda anche a via Verdi 5.

Fonte:
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
a cura di Claudio Paolini
sito web:
www.palazzospinelli.org/architetture/

Sito Web Teatro:
www.teatroverdionline.it/site/home.asp
Nearby cities:
Coordinate:   43°46'12"N   11°15'39"E
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