Centro storico (Grosseto) | antico, fortificazione

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 centro storico, antico, fortificazione

Le mura seguono un perimetro esagonale, con gli angoli difesi da bastioni pentagonali a forma di freccia, con posti di guardia ("casini") alla punta, mentre la vecchia cittadella del "Cassero Senese" era protetta inoltre da un secondo bastione della medesima forma, rivolto verso l'interno. Si conservano tuttora gallerie di servizio, magazzini e ridotti. Ambienti e percorsi sono pavimentati con mattoni a spina di pesce.

La città di Grosseto deriva il proprio nome da quello di un "locus" documentato per la prima volta da una carta lucchese dell'803, concesso, assieme al luogo chiamato Calliano, dal vescovo di Lucca ad Ildiprando, un membro della famiglia conosciuta come quella degli Aldobrandeschi nel pieno medioevo. La ragione per cui in territorio della diocesi di Roselle un vescovo lucchese possa conferire terre ad un aristocratico della sua città risiede nelle vicende relative alla conquista longobarda della Maritima, e da quelle che da esse si dipanano. All'inizio del secolo IX il dominico della curtis del locus Grossito, costituito dagli edifici che stanno attorno alla chiesa di S.Giorgio, certo rappresenta in età longobarda il punto di riferimento più importante delle proprietà vescovili lucchesi che si estendono attorno alla sponda meridionale del Lago Prile e al tratto finale del corso del fiume Ombrone, lì attraversato da un’antica via romana. E ciò non solo per quelle rosellane, ma anche per le corti in territorio sovanese, tra il fiume e lo spartiacque fra il suo bacino e quello dell’Osa-Albegna, che è il limite meridionale delle proprietà lucchesi nei Fines Maritimenses. La proprietà che fa capo alla chiesa di S.Giorgio è, infatti, senza dubbio la curtis de Roselle (tale per essere in 'Territorio Rosellano') documentata nell’VIII secolo appartenere al vescovato lucchese. A questa corte debbono essere diretti, annualmente, non solo i censi in natura dei massari delle corti in territorio sovanese di Tocciano e di Lusciano, ma anche condotte, ogni tre anni, le mandrie del bestiame allevato per il vescovo Peredo nella corte di Lusciano, alle pendici del Monte Labbro e del massiccio del Monte Amiata.

E certamente la vicinanza del grande specchio d'acqua salata del Lago Prile - il Lago di Castiglioni nel pieno medioevo- consente che la corte possa fornire al suo proprietario una consistente quantità di sale. Tutto ciò fa sì, evidentemente, che verso la fine dell’età longobarda l'insediamento rurale della curtis de Roselle, che nell'803 è documentata in loco Grossito, abbia una discreta consistenza: sembra del resto confermarlo anche la necropoli di Grancia (VII-VIII secolo), che il Von Hassen ritiene riferirsi ad una «grande masseria» o «ad un piccolo paese». Gli avvenimenti degli ultimi decenni del secolo VIII, ovvero la conquista dell'Italia da parte dei franchi, con la conseguente crisi del sistema del potere in Lucca, determinano certamente per il vescovato quelle difficoltà di carattere amministrativo che inducono ad effettuare la concessione ad Ildiprando delle terre della curtis de Roselle, che da tempo non è più possibile amministrare direttamente. E proprio dalla loro condizione di abbandono quelle terre hanno ormai un nome che le identifica come locus Grossito, ovvero locus di terre incolte, da dissodare , cioè ‘terre grosse’. Del resto l'area probabilmente non ha mai avuto una prevalente destinazione a coltura, ma piuttosto a pascolo, come documentato punto di raccolta delle mandrie del vescovo lucchese in età longobarda. Il nucleo abitato attorno alla chiesa di S.Giorgio, allorché diviene possesso della famiglia aldobrandesca subisce un radicale mutamento di funzione nei confronti del territorio circostante. Al complesso degli edifici del dominico viene data la protezione di una efficace recinzione, che certo ha il suo punto forte nella costruzione in muratura della chiesa di S.Giorgio, realizzando così il nucleo originario di un "castrum Grosito" attestato nel 973, e dunque della città di Grosseto, che nasce così secondo una matrice funzionale prevelentemente militare.

Fonte:
atlante.chelliana.it/centro_curtis.htm
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Coordinate:   42°45'38"N   11°6'51"E
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