La Casa dell'Impluvium
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sito archeologico
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Negli anni Ottanta, sul pendio della collina nord, è stato portato alla luce un edificio etrusco caratterizzato dalla presenza di una corte con bacino di raccolta per l’acqua piovana. Si tratta di uno dei più antichi esempi noti di atrio con impluvio, soluzione architettonica che sarà poi adottata nelle abitazioni romane ed italiche. L’edificio, risalente alla prima metà del VI secolo a.C., ha pianta quadrangolare; al centro si apre la corte, che presentava un quadriportico (come si deduce dalle buche per i pali praticate nel pavimento) con un’apertura in corrispondenza del bacino per l’acqua piovana. L’acqua raccolta nell’impluvium veniva convogliata in una cisterna sotterranea, che si trovava in un angolo del cortile, sormontata da una struttura a edicola.
Si accedeva all’abitazione da un portico rivolto a valle, del quale rimangono solo i fori di alloggio delle colonne lignee, e si passava in un vasto ambiente aperto sulla corte centrale, che sembra prefigurare una delle stanze canoniche della casa romana, il tablinum. Una rampa, scavata nella roccia, conduceva dalla corte a due stanze poste in sequenza, caratterizzate dalla presenza di un focolare. La seconda, con banchina e piccolo vano adiacente è forse da interpretare come camera per la coppia coniugale (thalamos). L’abitazione comprendeva due ulteriori vani, anch’essi aperti sul cortile centrale: uno è stato interpretato come stanza per banchetti, a causa della grande quantità di vasi, qui rinvenuti, riconducibili a questo ambito; l’altro può essere identificato come cucina per la presenza di un focolare, di una pietra da mola e di una dispensa.
Fonte:
www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?ID=11...
Si accedeva all’abitazione da un portico rivolto a valle, del quale rimangono solo i fori di alloggio delle colonne lignee, e si passava in un vasto ambiente aperto sulla corte centrale, che sembra prefigurare una delle stanze canoniche della casa romana, il tablinum. Una rampa, scavata nella roccia, conduceva dalla corte a due stanze poste in sequenza, caratterizzate dalla presenza di un focolare. La seconda, con banchina e piccolo vano adiacente è forse da interpretare come camera per la coppia coniugale (thalamos). L’abitazione comprendeva due ulteriori vani, anch’essi aperti sul cortile centrale: uno è stato interpretato come stanza per banchetti, a causa della grande quantità di vasi, qui rinvenuti, riconducibili a questo ambito; l’altro può essere identificato come cucina per la presenza di un focolare, di una pietra da mola e di una dispensa.
Fonte:
www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?ID=11...
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Coordinate: 42°49'46"N 11°9'36"E
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