Tabernae lungo il Decumanus Maximus

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Lungo il lato destro del decumano massimo si aprono alcuni ambienti destinati ad attività commerciali ed artigianali il cui impianto originario risale alla prima età imperiale. Tuttavia le strutture oggi visibili si riferiscono ad una sistemazione avvenuta nel IV-V secolo d.C. I vani, di forma rettangolare, si affacciano direttamente sulla via principale. La loro destinazione a tabernae, botteghe, è deducibile dalla presenza di ripiani rettangolari (solo in un caso a forma di L), sui quali probabilmente venivano deposte le merci. Uno di questi locali è di dimensioni maggiori rispetto agli altri: probabilmente era adibito a funzioni artigianali, come farebbe pensare il rinvenimento di una vasca intonacata in cocciopesto (un impasto di calce, sabbia e frammenti di laterizi) e di due forni. Le scorie ferrose qui messe in luce hanno fatto supporre che potesse trattarsi di forni utilizzati per la produzione di oggetti in metallo. Alle spalle delle botteghe si sviluppava un quartiere a destinazione artigianale, la cui parte orientale fu successivamente occupata dalle sepolture dell’adiacente necropoli medievale. All’interno di una taberna furono rinvenute due statue in marmo, probabilmente in origine collocate in un edificio pubblico situato più a monte. Si tratta di una statua femminile, da identificarsi con Agrippina Minore, e di una statua maschile acefala raffigurante un fanciullo, probabilmente un principe della famiglia imperiale giulio-claudia.

Fonte:
www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?OTYPE...