Sito Archeologico di Ferento

Le rovine di Ferento sono situate su di un vasto pianoro di trenta ettari localizzato ad 8 km da Viterbo, tra cui il monumento di maggior interesse è il teatro, ancora oggi utilizzato nell’ambito di un cartellone che si tiene durante i mesi estivi.
Ferento fu dapprima una città etrusca, ma acquisì moltissima importanza soprattutto in età imperiale, in epoca successiva essa fu devastata dalle invasioni barbariche e ridotta ad un grosso borgo che venne messo a ferro e fuoco da un’incursione dei viterbesi nel 1172. Un’epigrafe del II secolo d.C. la definisce “splendidissima civitas”, e si diceva persino che avesse dato i natali a personaggi illustri quali Flavia Domitilla, futura moglie di Tito, ed all’imperatore Ottone. La città era anticamente tagliata in due da una strada basolata chiamata “Ferentiensis”, e comprendeva il già citato teatro, il foro, un augusteo con 66 statue, una stazione termale ed un portico intorno ad un laghetto. Ferento conobbe un notevole sviluppo durante la prima età imperiale, durante la quale si verificò la quasi totale urbanizzazione del vasto pianoro; nel quinto secolo essa divenne anche sede di una diocesi, momento in cui fu coinvolta nel conflitto bizantino-longobardo. In questo periodo la città viene totalmente rifortificata e fornita di una cinta muraria, lo stesso teatro fu riadattato ed utilizzato addirittura come struttura di difesa militare. I resti monumentali attualmente visibili sono stati riportati alla luce mediante alcuni scavi compiuti nel 1910, e rappresentano soltanto una piccola parte dei ruderi conservati.
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Coordinate:  42°29'20"N 12°7'54"E
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